TEATRO DANZA
ore 21
in un’unica serata due coinvolgenti assoli di giovani coreografi
LA GRAZIA DEL TERRIBILE
progetto, coreografia, danza Stefania Tansini
luci Matteo Crespi
suono Claudio Tortorici
collaborazione artistica Anna Zanetti
Selezionato per la Vetrina della giovane danza d’autore 2020 – azione del Network Anticorpi XL
Premio Rete Critica 2021
Premio miglior interprete – Bando Experimenta 2019
durata: 30′
Un percorso di trasformazione di un corpo che traccia il proprio viaggio attraverso pulsioni uguali e contrarie: da un lato scultura in movimento che intensifica e dilata la durata del gesto naturale creando infinite geometrie sulle quali però non si sofferma. Dall’altro un organismo enigmatico che si contorce, si incrina, si plasma, in balìa delle sue possibilità di metamorfosi. Un corpo che si modifica nel tempo, che passa dalla concretezza del presente, dalla logica della carne, a pulsioni fuori controllo, per arrivare ad un corpo alla deriva, proiettato verso il desiderio, verso un altrove. Il processo di ricerca che ha portato a questo solo è un percorso meditativo, fatto di concentrazione continua e di attenzione al dettaglio, che tenta di mettere in forma le inquietudini e le contraddizioni che ci abitano, che tenta di cogliere quell’energia vitale che cerca di sopravvivere in un cambiamento di forme continue che scivolano nello spazio.
NARCISO
coreografia Giovanni Napoli
musica Claudio Borgianni, David Nigro, Domenico Scarlatti
immagini Nicola Stasi
short movie e disegno luci Cristina Spelti
danzatore Giuseppe Villarosa
con il supporto di Staatstheater Augsburg
Selezionato per la Vetrina della giovane danza d’autore 2021 – azione del Network Anticorpi XL
durata: 12′
Narciso, essere crudele che disdegna ogni persona che lo ama e che punito dagli Dei cade nel lago innamorato della sua stessa immagine, è il mito che mi ha ispirato. Narciso, una metafora dei nostri tempi dove edonismo ed individualismo sono predominanti, dove l’immagine e la sua modificazione sono il filtro con cui presentarsi. Nella mia versione certamente esiste l’innamoramento e la folgorazione di se stesso, ma questi sentimenti transitano verso un’osservazione introspettiva della persona. Lo specchio, quale mezzo per mostrarsi al mondo, diventerà il varco attraverso il quale accedere alla sua fragile e preziosa realtà che pur riflettendo un’immagine così bella da incantare lo stesso Narciso, diventa al tempo stesso una realtà rifessa dalla quale rifuggire e trovare il modo di mostrarsi agli altri per come e in realtà, un’anima vulnerabile e a tratti oscura lontana dalla piacevolezza del suo aspetto. (Giovanni Napoli)
Teatro Filodrammatici