Rassegna: Teatro Danza
Ispirato allo spettacolo ALI del 1993 una coproduzione Le Grand Bleu e Teatro la Ribalta (premio ETI Stregagatto 1995)
Un omaggio a Joseph Scicluna
Ali è il racconto di un incontro tra un giovane uomo qualunque, un po’ disilluso e pessimista, e un individuo con due ferite rosse sulle spalle, un angelo caduto che ha voglia di soffrire e di amare come fanno tutti gli esseri umani. La creatura scesa dal cielo chiede, interroga, vuole capire il perché di ogni cosa, è curiosa e ingenua come un bambino. Tra i due si stabilisce una rete di interrogativi reciproci, di curiosità, di conflitti che fanno scoprire all’angelo sentimenti e sensazioni mai provate prima. L’angelo e l’uomo si incontrano, si scontrano, lottano, si riconoscono a vicenda, si agguantano e si sfiorano in una danza della vita fino alla morte. Scoprendo ricordi sepolti sotto mucchi di sassi, l’angelo mette a nudo la vita dell’uomo, i suoi dolori e le sue gioie. «Perché tocchi dove fa male?», domanda l’uomo. La lotta fra i due diventa dura come un gioco. Un gioco crudele e poetico nel quale l’uomo scopre la sua unicità, il suo essere “storia” unica e irripetibile, mentre l’angelo dovrà scegliere fra essere tutto e niente o un’identità precisa, terrena, rinunciando alla sua dimensione divina.
Io non ho storie
Non è possibile. Tutti ne hanno una! Tutti!
No, io non ho storie…no, no. Una ce l’ho. Una sola. Questa.
(Apre una valigia di piume)
E questa è la tua storia?
È la mia storia: cielo, aria, volare…
Mi piacerebbe essere come te: una sola valigia, leggera.
Vorrei essere come te.
testo Gianluigi Gherzi, Remo Rostagno, Antonio Viganò
regia Antonio Viganò, assistente alla regia Paola Guerra con Michael Untertrifaller e Jason De Majo
coreografie Julie Anne Stanzak (Tanztheater Wuppertal)
produzione Teatro la Ribalta – Kunst der Vielfalt – Lebenshilfe Südtirol
Teatro Filodrammatici